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LA STERILITA' NELLA COPPIA.

Studi scientifici hanno dimostrato che la sterilità coniugale mostra percentuali in aumento, attestate intorno al 15 - 20% della popolazione.
Studi scientifici hanno dimostrato che la sterilità coniugale mostra percentuali in aumento, attestate intorno al 15 - 20% della popolazione.

Studi scientifici hanno dimostrato che la sterilità coniugale mostra percentuali in aumento, attestate intorno al 15 - 20% della popolazione.Da qui nasce la necessità di affrontare tale argomento soffermandosi proprio sugli aspetti psicologici che ruotano attorno a tale problematica.Una coppia che sta provando a concepire, avvertirà indubbiamente una sorta di frustrazione e disappunto se una gravidanza non si realizza facilmente. Tuttavia, se le difficoltà progrediscono e l'uomo o la donna vengono identificati come la causa del mancato concepimento, ciò può provocare un “insulto severo”, all'immagine di sé ,del proprio corpo ed all’autovalutazione della propria femminilità o mascolinità.


La sterilità quindi, ha dei risvolti importanti sulla psiche degli individui coinvolti, sulla vita di relazione, sulla vita sessuale e sul benessere e la salute della coppia.Le ultime ricerche sull’argomento tendono a sottolineare l’importanza del rapporto tra fattori psicologici e sterilità, evidenziando diversi tipi di interazioni significative.La prima si sofferma sull’ipotesi secondo cui alcuni fattori psicologici possono essere causa di infertilità.Nello specifico uno studio osservazionale condotto sia in campo animale che sull’uomo conferma tale ipotesi, dimostrando che gli stress emozionali possono influenzare l’ovulazione e la spermatogenesi (Pasini, 1978).


Recenti ricerche hanno dimostrato come la presenza di stati psicopatologici quali stress, ansia e depressione influendo sulla frequenza cardiaca e su i livelli di cortisolo diventano veri e propri fattori preventivi di una diminuita probabilità di realizzare una gravidanza ( Cwikela, Gidronb, Sheiner, 2004).Vi sono poi disfunzioni psicosessuali che giocano un ruolo importante nell’impossibilità di avere un figlio come l’impotenza ed il vaginismo.La seconda interazione sulla quale è importante soffermarsi riguarda le conseguenze psicologiche dell’infertilità.


Sorpresa, rabbia, isolamento, rifiuto, senso di colpa e dolore sono appunto i sentimenti che caratterizzano la reazione alla comunicazione della diagnosi di sterilità sia per l'uomo che per ladonna, in questi casi è fondamentale che in entrambi i soggetti interessati avvenga la risoluzione, ovvero, il momento in cui i due partner iniziano a vedere la propria sterilità non più come una menomazione ma come una condizione, primo passo importante verso il ritrovamento della serenità.


Per tutti questi motivi diventa importante lo studio sistematico delle reazioni all’infertilità, in quanto lo stress emozionale che ne consegue può avere a sua volta un effetto sulla sfera biologica dell’individuo creando un circolo vizioso.Al fine di facilitare la coppia a superare la crisi, a cercare di rendere il dolore e il senso di colpa sopportabili, possono essere effettuati in entrambi i coniugi trattamenti terapeutici personalizzati in base alla problematiche insorte. L’obbiettivo dell’intervento dello psicologo in questo tipo di problematiche non è ovviamente quello di portare la coppia ad ottenere un concepimento, ma piuttosto quello di facilitare la risoluzione della crisi di sterilità e di contenere l'insorgenza di situazioni di scompenso in soggetti con potenziale psicopatologia sottostante.


Il supporto psicologico sembra inoltre avere un ruolo importante anche nell’affrontare i trattamenti di fecondazione assistita ed il loro eventuale fallimento.Il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita può portare la coppia ad affrontare ripetuti fallimenti, ed il ruolo del terapeuta può essere quello di portare i due partners a confrontarsi in modo realistico con l'impossibilità di avere figli biologici e di facilitare situazioni come l'adozione o il prefigurarsi e progettare una vita senza figli.


Concludendo, i dati raccolti evidenziano come parlando di sterilità, la componente medica e quella psicologica non possano essere distinte, sia in riferimento alla diagnosi che al trattamento.Attraverso un lavoro di equipe fondato sulla collaborazione e sul dialogo tra diversi specialisti, nel rispetto dell’integrazione mente-corpo e delle rispettive competenze, è possibile concretizzare una valutazione a più dimensioni ed un intervento multidisciplinare nella diagnosi e nella cura della sterilità, ponendo come primo obbiettivo il benessere psico-fisico della coppia in difficoltà.

 

tratto da : Delt@ Anno VII, N 67 del 30 Marzo 2009

 

a cura della Dr.ssa Valentina Bimbi